Buongiorno amici naviganti della rete.
Beh ormai per molti è arrivato ma è anche passato il "natale".
I cristiani, in questa circostanza, si sono ritrovati in piazza San Pietro in oltre 70000 .
Che dire un gran colpo d'occhio. Le parole di Papa Francesco, indirizzate alla pace e alla concordia, passando per i morti in Siria e i profughi del centro siciliano, sono di sicuro effetto.
A volte questi discorsi fanno leva sui sentimenti, ci fanno sentire più buoni e si sente la necessità di gesti di carità cristiana verso chi è più debole.
Ma il "natale" è questo?
Certamente una vita al servizio dei più deboli, al sostegno per chi non c'è la fa più e cosi via è certamente da lodare.
E' pur vero che con la parola "natale" si indica la natività (lasciamo per il momento la convenzione di fissarla il 25 di dicembre) del nostro Signore Gesù; ma la domanda vera che ti pongo è la seguente:
E' nato Gesù nel tuo cuore?
Permettere a Gesù di nascere nel tuo cuore non significa un coinvolgimento emozionale dettato dal momento illusorio che vivi in queste ore.
Natale non significa scartare i regali sotto l'albero perpetuando un rito che la chiesa vuole far passare come i doni dei Magi (non Re magi) fecero a Betlemme al nostro Signore.
In questi giorni non si è parlato pubblicamente della bibbia e di cosa vi è scritto; si è solo girato attorno in modo pseudo cristiano.
Voglio porti una domanda: Hai mai letto il seguente passo biblico che troviamo in Romani 10:9 che dice: perché, se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto con il cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato.
Il "natale" è questo: Far nascere Gesù nel tuo cuore e riconoscere che Gesù può diventare il tuo personale Salvatore e Signore della tua vita.
Confessare (a Lui solo e non per interposta persona) e credere che Dio l'ho ha resuscitato; solo in questo modo sarai salvato.
Ricordare la sua natività tra le tante luci e feste è solo un modo per sentirsi felici mentre racchiudersi nel proprio silenzio, fare autocritica, perché senza riconoscere Gesù (come citato nel versetto che hai letto sopra in Romani) non si va da nessuna parte, anzi si va dritti dritti all'inferno (il purgatorio non esiste biblicamente parlando: a tal proposito sarò lieto di rispondere alle tue domande).
Mi piacerebbe continuare questo discorso, se per te è stato stimolante e gradisci saperne di più.....anche per gettare uno sguardo oltre i tuoi pensieri sicuramente di buona fede.
Ti auguro una buona giornata.
Antonio
giovedì 26 dicembre 2013
giovedì 21 novembre 2013
Cari amici dopo un lungo periodo di silenzio ritorno sul blog.
Per me è stato un periodo di riflessione arricchito anche dal progetto di portare a termine un libro dal titolo
"Al limite dell'impossibile"
in uscita agli inizi del 2014, ma per questo riferirò più avanti Dio piacendo.
Oggi voglio portare alla vostra attenzione il passo che troviamo in Matteo 28/20b
"Ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età presente".
Ho pensato di segnalarvi questo verso della parola di Dio, il quale ricorda ai nostri cuori che anche se la vita offre un infinità di occasioni per sentirsi soli, dimenticati, incompresi ed abbandonati, c'è qualcuno, Gesù, che ha deciso di rimanere sempre con noi, nella gioia e nel dolore; nella fedeltà e nella infedeltà; sia che lo amiamo sia che lo tradiamo; sempre pronto a capirci se pur intollerante al nostro peccato; sempre pronto a consigliarci, ad incoraggiarci; ad accarezzare la nostra anima; ad asciugare le nostre lacrime ma anche ad impedire che tali lacrime diventino autocommiserazione; pronto a ridarci la forza di reagire ad ogni intemperia.
Insomma Gesù è molto più profondamente presente nella nostra vita di quanto non lo siano le decine, centina di persone che orbitano attorno a noi.
A proposito.......per vedere la presenza del Signore sono necessari gli occhiali della fede; più ci fideremo del Signore e della sua promessa, più la sua calda e rassicurante presenza prenderà forma nel nostro cuore.
Antonio
sabato 25 maggio 2013
Una cartella clinica personale
È innegabile che uno
degli aspetti comuni di tutti gli uomini, è la malattia.
Se parlassimo con
qualsiasi persona che conosciamo, ognuna di esse ha qualcosa (anche banale) che
non va come dovrebbe, che si discosta dalla perfetta assenza di “anomalie”:
cardiaco, diabete, asma, reumatismi, male articolare,…. sino ad arrivare ai
disturbi più seri e complessi come tumori, malattie cerebrali, disabilità
importanti, ecc…..
I migliori “pazienti”
sono quelli che sono consapevoli
della loro malattia, e che quindi si prendono cura di loro stessi!!!!
Il paziente invece,
che sa di essere malato, MA non crede al medico o non
vuole curarsi perché “in fondo si sente bene…”, finisce SEMPRE con il peggiorare
la situazione!!!!!
Le auto-diagnosi sono
dannose; quando si è malati, si deve andare dallo specialista delle malattie:
il medico!!! Spesso ci sono malattie “silenti” fino alla fine,… ed altre volte
i sintomi e segni che pensiamo essere banali, non lo sono affatto!!!!
Lo stesso
vale anche e soprattutto in campo spirituale!!
Fino a non troppi anni
fa, ai piedi del letto dei pazienti in ospedale, c’era la famosa “Cartella
Clinica” del paziente… oggi conservata in appositi locali per motivi di
privacy. Questa cartella contiene (o dovrebbe contenere..) tutte le
informazioni mediche (e non) del paziente: Nome, data di nascita, luogo di
nascita, patologia, malattia….
Accanto alla
diffusione globale della malattia in senso generico, c’è un tipo di malattia
che TUTTI, a livello planetario, possiedono; questa malattia è di tipo
spirituale ed è il peccato.
Ogni cartella clinica
inizia normalmente con il presentare il paziente (nome, nascita, ecc…), ed
anche la Bibbia inizia proprio con questa introduzione che spiega, in modo chiaro
e semplice da dove viene l’uomo, la sua nascita, chi lo ha creato, come, ecc….
(Genesi); non solo, ma l’intera Bibbia è ricca di riferimenti a Dio che conosce
bene la sua creatura:
a proposito del nostro
nome in cartella clinica, Dio ci mostra di conoscerlo e di indirizzare proprio
a noi il contenuto di questo Libro Isaia 43:1 …. “riferendosi ad Israele (noi siamo Suo popolo…) dice ” Non temere,
perché io ti ho riscattato, ti ho chiamato per nome; tu sei mio!”.
Isaia 43:4 Perché tu sei prezioso ai miei occhi, sei stimato e
io ti amo, io do degli uomini al tuo posto, e dei popoli in cambio della tua
vita.
Isaia 66:9 Io che preparo la nascita, non farei partorire?» dice il
SIGNORE. «Io che faccio partorire, chiuderei il grembo materno?» dice il tuo Dio.
Geremia 1:5 «Prima che io ti avessi formato nel grembo di tua madre,
io ti ho conosciuto.
Ci viene presentato un
Dio che conosce la sua creatura e che ha guidato ogni cosa fina dal suo
concepimento….. La Bibbia è stata scritta per l’intera umanità, e noi ne
facciamo parte… essa contiene ciò che Dio ha scritto appositamente per ognuno
di noi (in modo personale), ed è come se ciò che è scritto fosse indirizzato
esattamente a Te che leggi.
In alcuni passi si
vede proprio che è Dio che ha pensato ad ognuno di noi come entità
assolutamente speciale e di cui Lui ha grande cura, e di cui conosce ogni
cosa….
Ad esempio in Salmi 17:8 Abbi cura di me come la
pupilla dell'occhio, nascondimi, all'ombra delle tue ali,
oppure in Salmi 40:17 Io sono misero e povero, ma
il Signore ha cura di me.
Ed ancora Salmi 100:3 Riconoscete che il SIGNORE
è Dio; è lui che ci ha fatti, e noi siamo suoi; siamo suo popolo e
gregge di cui egli ha cura. Salmi
139:1 SIGNORE, tu mi hai esaminato e
mi conosci. Salmi 139:3 Tu mi scruti
quando cammino e quando riposo, e conosci a fondo tutte le mie vie. Salmi 139:4 Poiché la parola non è
ancora sulla mia lingua, che tu, SIGNORE, già la conosci appieno.
L’autore del Libro,
Dio, vuole in molti passi ricordarci che non ha scritto molti racconti per la
buonanotte,… ma vuole farci comprendere che ciò che ha fatto, che fa e che
farà, è per il nostro bene…. Viene fatto perché Lui ha cura di noi….. proprio
come fa un medico quando prende in carico un paziente: se ne prende cura….
Se possediamo una
cartella clinica, è perché c’è qualcosa che non va… e per risolvere il nostro
problema abbiamo bisogno di un medico…
ed ogni medico è specializzato in qualcosa di specifico…:
Sì, ma qual è il
nostro problema????
Genesi continua la
nostra storia dicendoci che la disobbedienza a Dio è ciò che ha prodotto il
nostro male: il peccato!!
L’apostolo Paolo
scrive nella lettera ai Romani 5:12 :”Perciò,
come per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo, e per mezzo del
peccato la morte, e così la morte è passata su tutti gli uomini, perché tutti
hanno peccato...”.
Ecco il nostro problema:
la disobbedienza a Dio
ha prodotto il peccato, ed il peccato la morte!!!
Se c’è malattia, c’è
una cartella clinica perché c’è da scrivere parecchie cose sul paziente….. se
non c’è malattia, non ha motivo di esistere una cartella medica!!!
Probabilmente non
tutti credono che il peccato sia una malattia, …. ma c’è chi non è dello stesso
parere:
Matteo 9:10-12 ………………………. Ma Gesù,
avendoli uditi, disse: «Non sono i
sani che hanno bisogno del medico, ma i malati.
Marco 2:17 ……………… «Non sono i
sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Io non son venuto a chiamare dei giusti, ma dei peccatori».
Da questi passi si intuisce
che Gesù definisce il peccato come una malattia; e l’uomo, il portatore sano, è
il malato!!!!!
Le malattie secolari
producono la morte….. la malattia spirituale, produce la morte!!! La relazione
causa-effetto è la stessa!!!
Ma che tipo di malattia è? È una malattia planetaria
In Romani 3:23
ci viene riportato quanto
segue:tutti hanno peccato e
sono privi della gloria di Dio.
Cosa mi potrebbe succedere: in Giacomo
1:15 è scritto: il peccato, quando è compiuto, produce la morte.
Cari amici in 1 Giovanni
1:8 se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi, e la verità
non è in noi.
Sempre in 1 Giovanni 1:10 se diciamo di non aver peccato, lo facciamo
bugiardo, e la sua parola non è in noi.
C’è una cura?!?! : in Giovanni 3:16 Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha
dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca,
ma abbia vita eterna.
Romani 3:23-24 tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma
sono giustificati gratuitamente per
la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù.
Il medico è Dio, e la
terapia è Gesù Cristo…. Il nostro “promemoria”, colui che ci ricorda di
assumere la terapia, è lo Spirito Santo…
1Giovanni 3:24 Chi osserva i suoi comandamenti (di Gesù) rimane in Dio e Dio in lui. Da
questo conosciamo che egli rimane in noi: dallo Spirito che ci ha dato.
Il paziente a questo
punto sceglie cosa fare….. (è il paziente che decide cosa fare, non il
medico…. Il medico propone…)
Sono disposto a tutto
pur di guarire…. Ma dimmi esattamente cosa devo fare….
La Bibbia su questo
aspetto è un pozzo di informazioni…… :
Romani 6:12-14 Non regni dunque il
peccato nel vostro corpo mortale per ubbidire alle sue concupiscenze; e
non prestate le vostre membra al peccato, come strumenti d'iniquità; ma presentate
voi stessi a Dio, come di morti fatti viventi, e le vostre membra come
strumenti di giustizia a Dio; infatti il peccato non avrà più potere su di
voi; perché non siete sotto la legge ma sotto la grazia.
1Giovanni 3:9 Chiunque è nato da Dio non persiste nel commettere
peccato, perché il seme divino rimane in lui, e non può persistere nel
peccare perché è nato da Dio.
Un medico è abile
anche nel fornire indicazioni quotidiane sullo stile di vita da adottare; ogni
patologia ha degli aspetti pratici da osservare, e la nostra patologia ne ha
degli altri.
Quale prognosi????
Giovanni 5:24 In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e
crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è
passato dalla morte alla vita.
Romani 10:9 perché, se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e
avrai creduto con il cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato;
Luca 11:23 Chi non è con me, è contro di me; e chi non raccoglie con
me, disperde.
Se si decide di
guarire dalla malattia, la prognosi è una sola: la vita!!! Al contrario, c’è
solo una strada: la morte!!!!
Amico carissimo come
vedi non esistono vie di mezzo o situazioni di “comodo”: o si vive o si
muore!!!
domenica 5 maggio 2013
martedì 23 aprile 2013
Una luce sul tuo sentiero
(Salmo 119:105)
L'analfabetismo, nel passato, ha rappresentato per il nostro paese una grave piaga.
Molte persone, che non sapevano né leggere né scrivere, hanno dovuto sottostare alle angherie dei più preparati ed eruditi.
Molti hanno utilizzato l'arma dell'ignoranza a proprio vantaggio, ingannando e frodando. Purtroppo chi non conosce, difficilmente può difendersi.Oggi l'informazione è un potere utilizzato da alcuni per strumentalizzare le masse, e indurle, nella maggior parte dei casi all'acquisto di un marchio.
Ma c'è un sapere, un'istruzione, che Dio ci ha lasciato: la Bibbia, la Parola di Dio, che è in grado di dissipare le tenebre dell'ignoranza e di liberare l'uomo dalla morte spirituale.
Questa Parola ci indica la via giusta da seguire per conoscerLo, e per permetterci di condurci con sapienza e diligenza.
Il Cammino Cristiano
Ma c'è un sapere, un'istruzione, che Dio ci ha lasciato: la Bibbia, la Parola di Dio, che è in grado di dissipare le tenebre dell'ignoranza e di liberare l'uomo dalla morte spirituale.
Questa Parola ci indica la via giusta da seguire per conoscerLo, e per permetterci di condurci con sapienza e diligenza.
Il Cammino Cristiano
martedì 12 marzo 2013
Luce nella distretta
Gesù disse: "Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi
darò riposo. Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono
mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre; poiché il
mio giogo è dolce e il mio carico è leggero."
(Matteo
11:28-30)
Il cammino CristianoGesù ci invita a prendere su noi il suo giogo, ma cos'è il giogo di Gesù? È quella sottomissione completa e continua al Padre celeste, sotto cui Egli viveva.
Sempre umile e mansueto, Egli riconosceva la mano del Padre in tutto quello che incontrava.
Con questa visuale dovremmo affrontare la vita per essere mantenuti tranquilli in tutte le nostre circostanze.
La pace del Signore era perfetta, nonostante le prove disseminate lungo il suo cammino, perché la sua sottomissione era assoluta.
Egli desidera che noi possediamo lo stesso riposo dello spirito e che realizziamo che «il suo giogo è dolce e il suo carico è leggero».
Impariamo dunque a vivere le nostre prove quotidiane con sottomissione, solo così saranno addolcite.
Ricordiamo sempre che non siamo chiamati a sopportare da soli le pene della vita, Gesù stesso si offre volontario per aiutarci e dividere con noi il peso.
Gesù Cristo, simile a noi in tutte le cose, a parte il peccato, avendo sopportato tutte le sofferenze che possiamo incontrare, è sempre in grado di simpatizzare con noi, e con Lui al nostro fianco dobbiamo imparare a dire, «Signore sia fatta la tua volontà».
Buona lettura da Antonio
mercoledì 6 marzo 2013
“Ricordati di tutto il cammino che il Signore, il tuo
Dio, ti ha fatto fare in questi quarant’anni nel deserto” (Deuteronomio
8:2)
L’uomo è portato a ricordarsi solo del bene fatto agli
altri ma, per natura, dimentica molto facilmente quello ricevuto.
Un popolo che Dio aveva liberato dalla schiavitù
d’Egitto e che aveva guidato per sentieri sicuri durante tutto il viaggio nel
deserto provvedendo il cibo necessario: manna, carne e acqua.
“Ricordati”,
non dimenticare.
Lui è il Dio vivente ed è sempre lo stesso, “ieri
oggi e in eterno”!
Dio che ci ha salvato, che ci ha così tanto amato
da mandare il Suo Figlio sulla croce per noi è lo stesso che è in mezzo al Suo
popolo ancora oggi.
Egli è sempre vicino a tutti quelli che Lo invocano
con tutto il loro cuore.
“Benedici anima mia, il Signore; e tutto quello che è
in me benedica il Nome Suo santo. Benedici, anima mia, il Signore e non
dimenticare nessuno dei suoi benefici” (Salmo 103:1-2).
Perciò il nostro spirito non sia abbattuto, ma chiediamo a Dio: «Signore, fà che in me ci sia sempre la certezza che non mi lascerai e non mi abbandonerai e che, anche questa volta, non sarò solo a combattere questa battaglia».
“le sofferenze del tempo presente non siano
paragonabili alla gloria che dev’essere manifestata a nostro riguardo” (Romani
8:18).
Forse ti stai chiedendo perché ti trovi nella
situazione in cui sei, forse te lo sei chiesto tante volte... Non farti tante
domande, sappi che Gesù non starà a guardare, perché Lui conosce il tuo cuore e
il tuo bisogno, i tuoi pensieri e i tuoi sentimenti.
Lui non ti lascerà e non ti abbandonerà perché sei prezioso agli occhi Suoi, il tuo nome è scritto sul palmo della Sua mano.
Perciò, ancora una volta, inizia a ringraziare il
Signore per quanto ha già fatto per te, per la tua casa, per la tua
famiglia..., manifestaGli la tua riconoscenza, affidati a Lui, ed Egli opererà.
venerdì 22 febbraio 2013
Credente (?)
C’è un passo nella scrittura in Luca 6/35 che pare essere in contrasto con la vita che viviamo…”……..poichè Egli è benigno verso gli ingrati e i malvagi”.
Letto cosi, senza approfondirne il significato, sembra quasi avvallare, premiare, giustificare chi si comporta in modo malvagio ed assume un atteggiamento manifestamente ingrato.
Ma cos’è l’ingratitudine se non….l’irriconoscenza di un beneficio ricevuto?
Qualcuno ha scritto:
L'ingratitudine è la mano sinistra dell'egoismo, perché la destra è l'avidità
Quanta ingratitudine ha dovuto sopportare Gesù, Lui che era venuto in completa ubbidienza al Padre per offrire se stesso sulla croce.
Quanta ingratitudine Gesù ha dovuto subìre durante il suo ministerio; Lui che parlava, predicava, dispensava miracoli, guarigioni verso il suo popolo…………per poi sentire il suo popolo urlare a gran voce…”crocifiggilo, crocifiggilo”.
L’ingratitudine non è sparita ma è ancora ben presente e radicata nella vita di ognuno e con vero dispiacere devo ammettere che è presente anche nella vita dei credenti.
Prima di inoltrarmi in una riflessione riguardo a questo aggiungo che non intendo offendere nessuno e che non vi è alcun riferimento a persone specifiche.
Tanti possono frequentare una chiesa (magari per comodità o nascondersi tra la folla di credenti), pregare (?), leggere la Bibbia e conoscere la teologia (?)… ma questo può ancora non fare di noi dei cristiani veri.
Si può andare decorosamente vestiti, avere un buon matrimonio, una buona famiglia e un lavoro onesto e questo ancora potrebbe non fare di noi dei cristiani veri.
Si può persino parlare in lingue e profetizzare e compiere miracoli, dice l’apostolo Paolo, e ancora non essere nulla (I Cor. 13).
Da che cosa dunque riconosceremo dei veri cristiani, anche mai visti?
I veri cristiani sanno o quantomeno dovrebbero sapere di:
1. Perdonare le offese più gravi (Matt. 5:39, Atti 7:60)
(invece c’è chi tiene un registro delle offese e di tanto in tanto in qualche occasione ne rispolvera qualcuna ………)
2. Sopportare l’irriconoscenza (Luca 6:35)
3. Vincere il male con il bene (Rom. 12:21)
(molte volte si preferisce mettere in atto il famoso “occhio per occhio, dente per dente)
4. Umiliarsi e dare la gloria al Signore (Giov. 3:30; Gal. 2:20)
(c’è sempre qualcun altro che ha colpa e ovviamente la gloria va solo a se stesso)
5. Amare i nemici (Matt. 5:44)
(molte volte si applica il “disprezzo……………gratuito per altro)
6. Soccorrere gli sconosciuti (Luca 10:33)
(se si sta a casa a volte è meglio)
7. Accettare di essere derubati (Ebrei 10:34)
(anche se qui il concetto è molto più alto il credente usa la carta della denuncia alle Autorità piuttosto che……)
8. Rallegrarsi nelle prove (Giacomo 1:2)
(siamo sempre pronti a incolpare Dio per questo perché gli “altri” meritano di più ovviamente)
9. Rallegrarsi nelle persecuzioni (Matteo 5:11,12)
(…..qui ho difficoltà a dire qualcosa…)
10. Dare la vita per i fratelli (I Giov. 3:16)
(a volte i “fratelli” vengono preferiti ad altri soggetti ai quali fa piacere dare la nostra “vita” ed i nostri “interessi”)
Tutte queste cose, Gesù le ha fatte prima di insegnarle a noi ma noi non ci teniamo a praticarle se non con il nostro “metro personale”.
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L’ingratitudine a volte ci porta a mettere in atto il contrario dei punti sopra descritti (prova per un attimo a formularli in senso negativo magari ci riconosciamo).
L’ingratitudine ha tante facce; si palesa sia nelle grandi sia nelle piccole cose.
Quando siamo nella necessità di ottenere qualcosa ed abbiamo bisogno che qualcuno ci stenda la mano, che ci aiuti etc, assumiamo un atteggiamento bonario, esprimiamo fiducia e desideriamo ricambiare……….. ma appena riceviamo quello di cui avevamo bisogno come per magia dimentichiamo i buoni propositi e voltiamo le spalle sparendo all’orizzonte (questo sia nella vita di tutti i giorni sia come credenti nella chiesa).
Siamo certi di essere dei buoni credenti?
Gesù avrebbe potuto, dinanzi all’ingratitudine, mollare tutto e lasciarci nella condizione in cui deliberatamente ci siamo messi cioè quella del peccato che ha come conseguenza la non presenza di Dio.
Termino con una riflessione:
Sei sicuro di non aver tralasciato di ringraziare Gesù per come ti ha tratto fuori dal peccato donando se stesso anche per te?
Sei sicuro di non aver tralasciato un tuo fratello in Cristo che ti ha teso una mano in un momento in cui il suo aiuto poteva risolvere un tuo problema? (che poi se ci pensi bene è proprio il Signore che te l’ha posto davanti……)
Se il tuo fratello è un problema; se è così allora vuol dire che sei un bugiardo! Si un bugiardo.
non sono io a dirlo ma la scrittura quando dice:
: «Io amo Dio», ma odia suo fratello, è bugiardo; perché chi non ama suo fratello che ha visto, non può amare Dio che non ha visto. 1Giovanni 4:20
Cosa dire? Cosa pensare?
Di certo sono parole dure, che scatenano risentimenti etc ma alla fine dobbiamo prenderci in giro da soli oppure siamo chiamati ad esaminarci?
Se crediamo di essere a posto io credo che pecchiamo di egoismo, se invece diamo ascolto alla nostra coscienza allora vuol dire che lo Spirito Santo ci sta parlando.
Mi viene in mente uno slogan di qualche anno fa di un noto personaggio che nel promuovere una birra diceva:
Meditate gente, meditate.
Io mi sento di dire in tutta coscienza:
Meditiamo fratelli, meditiamo.
Auguro a tutti i lettori una buona giornata
vostro nel Signore
Antonio
lunedì 11 febbraio 2013
Mi ami tu?
Noi amiamo perché egli ci ha amati per primo.
(1 Giovanni 3:18 - 1 Giovanni 4:19)
"Mi ami tu?" è la domanda rivolta da Gesù a Pietro, dopo che questi l'ha rinnegato (Giovanni 21:15). Domanda decisiva, che interroga ciascuno di noi, con la quale Gesù vuole infrangere il muro del peccato che ci separa da Dio, e farci trovare o ritrovare l'amore del Padre.
Questa domanda Gesù ce la pone all'inizio della nostra vita cristiana. Ce la rivolge anche se ci siamo allontanati da Lui. In effetti, ce la fa ogni giorno. "Mi ami ancora oggi, mi ami al di sopra di ogni altra cosa?" Il Signore aspetta da noi un cuore ardente di affetto, senza calcolo.
Quando tutto va bene, forse è facile amare Gesù. Ma che ne è quando sopraggiungono i problemi? Il nostro amore per Gesù rimane intatto? Un cristiano che era stato imprigionato per aver diffuso la Bibbia poteva dire: "Valeva la pena di soffrire in prigione, perché altri potessero incontrare Gesù". Quel credente non considerava il suo personale interesse. Pensava al bene spirituale del suo prossimo che, anche lui, aveva bisogno di Dio. Uno che ama Gesù cerca, come lui, il bene degli altri.
Gesù aspetta da parte nostra non una semplice parola, ma un'azione, un impegno costante per Lui. Credenti, che cosa ne facciamo del nostro tempo, del nostro denaro, della nostra vita? Come mettiamo in pratica la nostra fede? Il nostro amore per il Signore si manifesta innanzi tutto con l'obbedienza alla sua Parola (Giov. 14:15,23). Attinge la sua intensità nell'amore del Signore Gesù per noi.
tratto da Il Cammino Cristiano
¿Me quieres?
No amemos de palabra ni de lengua, sino de hecho y en verdad.
Nosotros amamos, porque él nos amó primero.
(1 Juan 3:18 - 1 Juan 4:19)
"¿Me amas?" es la pregunta hecha por Jesús a Pedro, después de haber negado él (Juan 21:15). Cuestión crucial que le pide a cada uno de nosotros, con el que Jesús quiere romper el muro de la vergüenza que nos separa de Dios, y vamos a descubrir o redescubrir el amor del Padre.
Esta pregunta nos pone Jesús al comienzo de nuestra vida cristiana. También se puede abordar si nos hemos apartado de Él. En realidad, lo hacen todos los días. "¿Me amas todavía me ama sobre todas las cosas?" El Señor nos espera un corazón ardiente de amor, sin cálculo.
Cuando todo va bien, tal vez es más fácil amar a Jesús, pero ¿qué pasa cuando vienen los problemas? Nuestro amor por Jesús permanece intacto? Un cristiano que fue encarcelado por distribuir la Biblia podría decir: "¿Valió la pena sufrir en prisión, para que otros puedan conocer a Jesús." El creyente no se considera su interés personal. Pensar al bien espiritual del prójimo que él también estaba en la necesidad de Dios, Aquel que ama a Jesús se parece a él, el bien de los demás.
Jesús espera de nosotros no es sólo una palabra, sino una acción, un compromiso inquebrantable a Él. Los creyentes, ¿qué hacemos con nuestro tiempo, nuestro dinero, nuestras vidas? ¿Cómo ponemos en práctica nuestra fe? Nuestro amor por el Señor se manifiesta principalmente a través de la obediencia a Su Palabra (Juan 14:15,23). Saca su fuerza en el Señor Jesús por nosotros.
tomado de El Camino Cristiano
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