sabato 25 giugno 2011

Commento della settimana

"Cercate di uccidermi perché la mia parola non penetra in voi"
Giovanni 8:37


Gesù era sempre nel mirino di chi non voleva ricevere le sue parole.

A 2000 anni di distanza, le cose non sono poi cambiate tanto; anche oggi chi non riceve le parole di Gesù cerca di ucciderlo, nel senso che cerca di eliminarlo dalla propria vita.

Molti sono tentati dall'idea che possa esservi una via di mezzo, neutra, tra eliminarlo ed accettarlo; ma valgono le parole di Gesù:"chi non è con me è contro di me"(Luca 11:23)

Eh si, chi non sta dalla parte di chi lo ha accettato sta dalla parte di chi lo ha ucciso.

Buona settimana da Antonio
Contributo di Placentino Daniele / Fano

sabato 18 giugno 2011

commento settimanale

"Perchè per me il vivere è Cristo, e il morire guadagno."
Filippesi 1:21

C'è un posto in fondo al cuore di ogni uomo nel quale giacciono irrisolti tutti gli angosciosi enigmi esistenziali: chi siamo; da dove veniamo; dove andiamo; c'è qualcuno nell'universo; a che scopo esistiamo; ecc...; enigmi, questi, ai quali molti hanno azzardato delle risposte; risposte il più delle volte folcloristiche, pseudo scentifiche e comunque sempre deludenti.
Enigmi che molto spesso turbano la quiete di quanti cercano ma non trovano risposte soddisfacenti, perché rimane in loro una sottile, ma pur persistente consapevolezza, che fintanto che tali enigmi non troveranno risposte significative, neppure la loro esistenza potrà avere un significato vero.

Nascere, crescere, studiare, lavorare, mettere su famiglia, avere dei figli; il tutto condito con molta sofferenza e troppe delusioni, per poi.......morire e finire, credetemi, non è un granché di significato.
Ebbene, Paolo aveva trovato in Cristo le risposte a tutti gli enigmi della sua vita, la quale venne così riempita di un significato eterno; vita salvata dalla melma immonda del peccato, ed introdotta nella realtà gloriosa del Creatore di tutte le cose, nel quale dimorano tutte le risposte. Si capisce che per lui vivere era Cristo.

Ma la morte? Perché un guadagno?
In Cristo la morte non è più il simbolo del castigo e della punizione eterna bensì una bara vuota; è il simbolo di un grave pericolo....ma che non fa più paura, perché scampato!
In Cristo la morte altro non è che l'ultimo atto terreno di una vita già celeste che viene, per sempre, liberata dalla imperfezione, per entrare nella gioia.
Questo è un guadagno e Paolo non era un pazzo.
Buona settimana da Antonio

Contributo di Placentino Daniele / Fano

sabato 11 giugno 2011

commento settimanale

O Signore , chi dimorerà nella tua tenda? Chi abiterà sul tuo santo monte? Colui che è puro e agisce con giustizia, e dice la verità come l'ha nel cuore; che non calunnia con la sua lingua, né fa male alcuno al suo vicino, né insulta il suo prossimo.
Salmo 15: 1-3


Davide in questo salmo espone le caratteristiche del "giusto".
Come definirsi giusto oggi?
Ognuno di noi, se esamina se stesso, si vede "giusto" in ogni cosa che fa e di certo non si ritiene mai in errore.....anzi.
Ma la scrittura ha un'altro punto di vista su cosa sia veramente "giusto" e la sua "via".
In Abacuc 2:4 è scritto: "che il giusto per fede vivrà....."
Beh, ora confrontati con questa verità, esamina con coscienza la tua "vita" e la "via" che percorri e dai una risposta sincera......, non a me ovviamente, ma a Gesù che ti vede e ti ascolta nel segreto del tuo cuore.
Buona giornata da Antonio.

mercoledì 1 giugno 2011

Avviso

Carissimi amici, faccio questo avviso perché da oggi la meditazione non sarà più giornaliera ma settimanale. Ho pensato molto a questa formulazione ma impegni e tempo sono tiranni a cui resta difficile sottrarsi. Mi dispiace moltissimo per quei visitatori abituali che hanno dimostrato affetto e incoraggiamento in questa opera di testimonianza.

Se le cose in futuro cambieranno sarò lieto di riprendere anche giornalmente il pensiero e la riflessione di un passo biblico.

Un saluto a tutti voi.

Antonio

Commento e versetto del giorno

"Or fratelli vogliamo farvi conoscere la grazia di Dio concessa alle chiese di Macedonia. In mezzo alle molte afflizioni con le quali esse sono provate, l'abbondanza della loro allegrezza e la loro profonda povertà hanno abbondato nelle ricchezze della loro liberalità.

2^ Corinzi 8:1-2


Le benedizioni di Dio


Che credenti esemplari; molte afflizioni - abbondante allegrezza; profonda povertà – ricchezza di liberalità. Tale chiesa ha, per la potenza dello Spirito Santo, sovvertito la consuetudine che vede la tristezza come conseguenza dell’afflizione, e l'indisponibilità economica come conseguenza della profonda povertà.

Il Signore solo può operare cambiamenti così radicali.... se solo lo lasciassimo lavorare in pace nella nostra vita. Questo concetto era valido sia per i "credenti di ieri" ma anche e sopra tutto per noi i cosiddetti "credenti di oggi", persi a volte in chiacchiere sterili ed inutili ma altrettanto energici quando impegnati nella demolizione dell'animo altrui.

Mi ricordo uno slogan televisivo proposto da un noto personaggio dello spettacolo di che diceva: " Meditate gente, meditate".

Dimenticare le benedizioni del Signore è un errore che il credente non si può permettere.

Buona giornata da Antonio

Contributo di Placentino Daniele / Fano

Versetto del giorno

Versetto del giorno