sabato 25 febbraio 2012

Commento della settimana

"Ricordati del tuo creatore nei giorni della tua giovinezza, prima che vengano i cattivi giorni e giungano gli anni dei quali dirai: io non ci ho più alcun piacere". Ecclesiaste 12:3

Voglio dedicare questo versetto ai giovani credenti ed anche ai giovani non credenti, che ancora non hanno avuto il "coraggio" di fare una scelta ultima, definitiva ed irrevocabile per Cristo, e che hanno ancora il coraggio di rimanere orfani del loro Creatore.

Ieri sera, stavo pensando a quale grande, immensa, inesauribile, potente, incredibile ricchezza hanno i giovani nella loro giovinezza; immediatamente, a questo pensiero, il mio cuore ha sorriso compiaciuto: ma il mio sorriso, ben presto si è mutato in tristezza; ho ricordato questo versetto, ed una realtà molto meno sorridente si è subito schiusa ai miei occhi.

Ho visto giovani che regalavano la loro inestimabile ricchezza al nulla; ho visto giovani che infelici si aggiravano per il mondo senza meta e senza speranza; ho visto giovani dilapidare la loro giovinezza dietro alle chimere del "progresso"; ho visto giovani scippati della loro ricchezza, dall'impazienza; dall'ignoranza; dalla pigrizia; dalla fiducia mal riposta in ideologie dalle grandi promesse e dalle miserevoli conclusioni.

La mia tristezza, non potendo accettare l'idea che tale incalcolabile patrimonio, venisse così impunemente sperperato, stava per diventare angoscia, finché ad un certo punto, non ho scorto qualcosa, anzi, qualcuno, che ha rallegrato il mio cuore come nessuno avrebbe potuto fare.

Ho visto dei giovani meravigliosi, che avevano investito la loro ricchezza in maniera esemplare; erano forti, coraggiosi, ma anche umili, disponibili, affettuosi con tutti, pieni di speranza, capaci di aspettare con fiducia ferma; con un cuore sempre ripieno della soddisfazione di chi ha trovato tutto ciò di cui aveva necessita; avevano la mente brillante e limpida;la coscienza pura e senza paura; assolutamente vivi ma anche pronti a morire per la verità.......erano divinamente belli!

Chi sono vi chiederete ? Non sono i giovani increduli; non sono neanche i giovani credenti; non sono neanche marziani; sono, più semplicemente, i giovani credenti che hanno creduto fino in fondo, e cioè che hanno, totalmente e senza riserve, affidato la loro giovane ricchezza nelle mani del banchiere divino il quale ha fatto della loro fiducia la loro forza.......ed hanno vinto la sfida della vita!

Sono i giovani che quando arriveranno i cattivi giorni non franeranno, perché hanno solidamente costruito ogni cosa secondo il progetto del Costruttore di tutte le cose; sono i giovani che quando arriveranno gli anni dei quali si dirà "non ho più alcun piacere" riusciranno sempre a trovare, negli occhi dell'amico dei tempi migliori e peggiori, nuove e più particolari fonti di piacere; sono i giovani che avendo così meravigliosamente speso la loro esistenza, arriveranno, sazi di buone cose, al giorno della polvere, pronti ad incontrare, senza temere sorprese, Colui che ha avuto la libertà di scolpire nei loro cuori e nella loro mente la propria immagine.

Io spero che voi siate e vorreste essere tali giovani; vi prego, vi supplico di investire il vostro inestimabile ma precario capitale di vita (il tempo passa velocemente e con molte sorprese) nella banca di Dio; una banca che garantisce guadagni elevatissimi e produce infinita serenità (che non vuol dire non avere problemi ma vincere problemi); una banca che sa ricondurre l'uomo alla sua originale dignità; non quella di un animale dotato di intelligenza fuori dal normale; ma quella di una creatura ad immagine e somiglianza del Padrone di cielo e terra; cioè, che ha nella sua essenza i tratti distintivi del Divino Creatore, che preludono a tempi gloriosi.
Buona settimana da Antonio
Contributo di Placentini Daniele / Fano

sabato 18 febbraio 2012

Commento della settimana

“Se fai bene non sarai tu accettato? Ma se fai male, il peccato sta spiandoti alla porta e i suoi desideri sono volti a te; ma tu lo devi dominare”. Genesi 4: 7

Due fratelli, due esempi di vita

La bibbia ci narra la storia di due fratelli, nati dagli stessi genitori, che hanno ricevuto gli stessi insegnamenti; il primo, Caino, era agricoltore e il secondo, Abele, un pastore. I loro genitori gli hanno sicuramente raccontato la loro relazione con Dio, e sia il primo che il secondo fratello decisero di offrire un’offerta a Dio. Caino offrì dei frutti della terra, sicuramente belli, mentre Abele offrì i primogeniti del suo gregge; i primi nati quelli più attesi e in un certo senso i più preziosi.

Dio gradì l’offerta di Abele e non quella di Caino. Caino ne fu arrabbiato e Dio nel versetto sopra gli parla e gli dice: “Se fai bene”.

Cosa ha fatto Caino che ha Dio non è piaciuto?Abele offrì le cose più preziose e cioè "i primogeniti". Caino offrì i frutti della terra, frutti generici non le primizie che erano sicuramente i frutti da considerarsi più preziosi.

Dio probabilmente ha visto nell’offerta di Caino l’orgoglio di un uomo che va a Dio con l’opera delle sue mani del suo sudore. Abele, invece, considerò Dio talmente importante nella sua vita da dargli le cose più preziose che avesse (i primogeniti).

Caino considerava si Dio ma non tanto importante da donargli le cose più preziose. Dio gli parlò dandogli la possibilità di ravvedersi dell’errore e fare bene, ma Caino si arrese al peccato, al male e finì per uccidere il suo fratello.

Come consideriamo Dio nella nostra vita? Siamo come Abele, che considerò Dio la realtà più preziosa e considerò giusto donare a Dio i primogeniti (che erano le cose più preziose che possedeva) come tutte le altre cose che gli appartenevano?

O siamo come Caino, che considera Dio, non come la realtà più preziosa; gli donò un poco del suo raccolto tenendo per se le primizie (le cose più belle); non solo si offese con Dio ma si diede pienamente in mano del male uccidendo suo fratello.

Dio per noi ha donato la cosa più importante il suo Unigenito, Gesù , morto sulla croce come “l’agnello di Dio che toglie il peccato del mondo”.

Cosa siamo disposti a donargli noi? Come vivremo da ora in poi la nostra relazione personale con Dio?

Buona settimana da Antonio
Contributo di Antonio Tuccillo

sabato 11 febbraio 2012

Commento della settimana

“Alzo gli occhi verso i monti : Da dove mi verrà l’aiuto? Il mio aiuto viene dal Signore, che ha fatto il cielo e la terra. Egli non permetterà che il tuo piede vacilli; colui che ti protegge non sonnecchierà. Salmo 121: 1-3

Questo salmo era un canto, un inno che i pellegrini cantavano mentre in famiglia o in carovana si dirigevano verso la casa del Signore. Questi pellegrinaggi spesso venivano fatti nei periodi in cui si celebravano feste sontuose, ad esempio nel Nuovo Testamento per la Pasqua e la Pentecoste. Leggendo il salmo sembra di sentire le voci dei pellegrini che si incoraggiano reciprocamente con propositi di fede e di speranza. Il canto sembra che veniva fatto alternato e a due voci, come un dialogo che metteva in risalto l’opera di protezione del Signore (Jahweh) nei confronti del Suo popolo in ogni necessità della loro vita.

Il pellegrino si pone una domanda, guardando le alture che lo circondano: "Da dove mi verrà l’aiuto ?". Il pellegrino può rivolgersi a tutte le realtà, a tutte le persone, ma l’aiuto vero, decisivo, salvifico viene solo dal Signore. La via del pellegrinaggio (il pellegrinaggio della nostra vita cristiana) allora come oggi non sempre è priva di pericoli o difficoltà, ecco quindi il bisogno di rendersi conto della necessità di aiuto.“Il mio aiuto viene dal Signore che ha fatto cieli e terra”.

La risposta è unica, il Signore che ha fatto cielo e terra, non un essere umano, non un qualsiasi dio pagano, ma il Signore, il creatore di tutte le cose (Ebrei 11: 1-3).

Ci troviamo davanti alla confessione di fede di un credente che si fida di un Dio creatore, si abbandona a Lui, sa di poter contare sulla presenza del Dio che protegge Israele, che ne è il custode, l’aiuto, la sentinella che non si addormenta e non si distrae. Durante il viaggio, il vacillare, lo scivolare, il cadere è facile, il percorso della vita a volte è difficoltoso e impervio.

Ma il pellegrino o il credente percorre sicuro la sua strada perché sa che chi veglia su di lui è sempre costantemente presente. La vigilanza di Dio sul suo popolo e su di noi è costante e non conosce sosta.

Buona settimana da Antonio

Contributo di Antonio Tuccillo

sabato 4 febbraio 2012

Commento della settimana

“ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all’estremità della terra”. Atti 1: 8


Ognuno che crede all’annuncio della parola di Dio riceve lo Spirito Santo, che lo rigenera facendolo diventare una nuova creatura e attraverso la presenza dello Spirito di Dio nella nostra vita annuncia la sua parola. Come Gesù ci ha ordinato prima di salire in cielo, questo è il compito al quale tutta la chiesa è chiamata, e ognuno di noi, non importa l’età, la conoscenza che abbiamo o la posizione sociale, siamo chiamati a testimoniare della nostra fede in Cristo, in una maniera individuale e collettiva.

Esistono tanti modi per farlo, tutti buoni e discutibili, buoni perché qualsiasi maniera è buona per annunciare l’evangelo per la salvezza del mondo, discutibili perché un sistema forse a livello personale non piace e generalmente quello che non piace viene automaticamente dichiarato non biblico.

L’unica cosa veramente non biblica, ripeto veramente non biblica, è non annunciare la parola del Signore. Non predicare la parola di Dio è veramente non biblico ed è disubbidire al mandato che il Signore ci ha affidato, è necessario ed urgente, credo, che ognuno di noi si esaminani e di conseguenza studiare come ubbidire al mandato che Gesù gli ha affidato per non essere trovati mancanti al suo ritorno.

Buona settimana da Antonio
Contributo di Antonio Tuccillo

Versetto del giorno

Versetto del giorno