giovedì 31 marzo 2011

Commento e versetto del giorno

“E Zaccaria disse all'angelo: Da che cosa conoscerò questo? Perché io sono vecchio e mia moglie è in età avanzata.” Luca 1:18 “Maria disse all'angelo: Come avverrà questo, dal momento che non conosco uomo?”Luca 1:34
Zaccaria o Maria?

Due personaggi: Zaccaria, sacerdote di Dio, impegnato nel servizio del tempio, uomo maturo e fedele, chiede a Dio durante la sua vita di donargli un figlio. Quando ormai è anziano, il Signore gli annunzia la lieta notizia, in quanto la sua preghiera è stata esaudita.

La sua reazione è di incredulità:"siamo anziani io e mia moglie come può ciò avvenire, mostrami un segno, affinché io possa conoscere che sia vero... “da che cosa conoscerò questo?”; rimase muto (per segno) fino alla nascita del Figlio.

Il secondo personaggio Maria, una giovane donna non ancora sposata, anche a lei il Signore gli annuncia la nascita di un figlio, anche per lei la cosa sembrava impossibile perché non aveva mai avuto rapporti sessuali con un uomo.

Non era come Zaccaria, un sacerdote zelante e maturo nel servire Dio, ma non mise in dubbio l’annuncio, ma chiese una spiegazione “come avverrà questo”, il Signore glielo spiegò e lei si sottomise alla sua volontà.

Il figlio che nacque a Maria venne annunciato ai pastori come “il Salvatore, il Cristo Signore”.Tanti di noi che abbiamo fede, rivolgiamo a Dio molte preghiere, portiamo al suo trono di grazia i nostri bisogni (come ad esempio Zaccaria aveva chiesto un figlio perché sua moglie era sterile). Il Signore non sempre risponde subito o nella maniera che noi pensiamo, ma alla sua risposta facciamo come Zaccaria o come Maria? Siamo scettici e increduli, cerchiamo di comprendere e accettare esotto metterci alla sua volontà?

Il Signore ci ha fatto sapere che è nato un Salvatore (per salvare la nostra vita dal peccato e dalla sua conseguenza, la perdizione eterna), un Signore (per guidare attraverso le sue parole e la sua volontà le nostre vite); accettiamo e crediamo sotto mettendoci o chiediamo un segno da increduli per accettarlo?

Contributo di Antonio Tuccillo

mercoledì 30 marzo 2011

Commento e versetto del giorno

“Gesù rispose (a Nicodemo) dicendo: In verità io ti dico che se uno non è nato di nuovo, non può vedere il regno di Dio”. Giovanni 3: 3
Nicodemo

Nicodemo era un fariseo, un dottore (insegnante) della legge di Dio (l’antico testamento), un capo dei giudei (membro del Sinedrio, una sorta di parlamento politico religioso e di tribunale per i casi di eresia ai tempi di Gesù). Andò di notte a Gesù, per poter parlare con lui, per non essere visto (era uno scandalo che una persona importante come lui andasse da Gesù considerato un nemico dei farisei); chissà quante domande voleva porre, chissà quale grande tema voleva trattare con Gesù che egli stesso riconosce un Maestro venuto da Dio.

Ma Gesù, con questa risposta all’elogio di Nicodemo, taglia corto, va al sodo, risponde al vero problema di Nicodemo che è poi il problema di tutti gli uomini, così come siamo non è possibile entrare nel regno di Dio, non ha importanza a quale posizione sociale, culturale apparteniamo, dalla religione a cui facciamo riferimento o se ci riteniamo buoni o pensiamo di fare tutto bene, siamo dei peccatori (l’apostolo Paolo afferma nella lettera ai romani “tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio”), e come peccatori è impossibile accedere alla presenza di Dio.

Da qui la necessità di essere delle persone nuove (nato di nuovo), trasformate non dalla nostra volontà, ma dalla potenza di Dio tramite l’operato della Spirito Santo che ci rigenera e ci trasforma in esseri nuovi che camminano in novità di vita; tutto questo può avvenire se si pone la fiducia (fede) in Gesù che è morto sulla croce per i nostri peccati.

Nicodemo va via nella notte, ma riappare qualche tempo dopo alla crocifissione di Gesù, (Evangelo di Giovanni 19: 38-42); lui e Giuseppe di Arimatea, un discepolo di Gesù ma occulto per paura dei giudei (farisei e sadducei), uscirono allo scoperto, lasciandosi alle spalle la paura raccolsero il corpo di Gesù e lo deposero in una tomba vuota (gli diedero onore con quest’atto. Gesù era destinato a una fossa comune come i ladroni crocifissi con lui).

Nicodemo e Giuseppe facendo così, ci fanno comprendere di aver creduto in Gesù e di essere nati di nuovo e lo mostrano a tutti.

Noi che abbiamo risolto il più grande problema che ci riguarda, credendo nel sacrificio di Gesù che cancella i nostri peccati, che abbiamo lasciato Dio cambiarci e trasformarci in uomini e donne nuove che camminano nella fede seguendo i suoi insegnamenti, abbiamo il coraggio di affermarlo pubblicamente come Nicodemo e Giuseppe?

Ricordiamo che se un giorno entreremo nel regno dei cieli sarà solo se siamo “nati di nuovo”.

Contributo di Antonio Tuccillo

martedì 29 marzo 2011

Commento e versetto del giorno

"La conoscenza gonfia, ma la carità edifica". 1^ Corinzi 8:1b E' vera conoscenza quella che nasce dall'amore e si manifesta con amore. Contributo di Placentino Daniele / Fano

lunedì 28 marzo 2011

Commento e versetto del giorno

Ciao a tutti, da diversi mesi questo blog assolve alla funzione di proporre un versetto e un commento giornaliero. Ho notato con vero piacere che molti di voi sono assidui e costanti nel visitarlo, altri mi scrivono per le più svariate ragioni.

Oggi però gradisco aprire la giornata con una domanda:

Ami il Signore? Come nutrisci giornalmente questo amore?

Beh, forse non ti aspettavi questo ma riflettere non ha mai fatto male.

Aspetto un tuo commento oppure puoi mandarmi una mail in cui sarò lieto di risponderti.

Con affetto Antonio.

Buona giornata

domenica 27 marzo 2011

Commento e versetto del giorno

"La mano dell'Eterno è forse raccorciata? Ora vedrai se la parola che t'ho detta s'adempia o no". "Numeri 11:23
Mosè, che non era un novellino in quanto a fede, aveva appena manifestato la sua perplessità circa quello che Dio aveva promesso di fare. Il povero Mosè, esasperato da un popolo incredulo, e per questo, sempre piagnone, ha visto la sua fiducia in Dio vacillare; ma...... mai stupirsi di ciò che Dio può fare; mai dubitare delle sue promesse; si corre il serio rischio di non essere partecipi dell'incredibile opera di Dio,e di rimanere aggrappati solo alle misere certezze umane.
Contributo di Placentino Daniele / Fano

sabato 26 marzo 2011

Commento e versetto del giorno

“Alzo gli occhi verso i monti : Da dove mi verrà l’aiuto? Il mio aiuto viene dal Signore, che ha fatto il cielo e la terra. Egli non permetterà che il tuo piede vacilli; colui che ti protegge non sonnecchierà". Salmo 121: 1-3
Il canto dei pellegrini.
Questo salmo era un canto, un inno che i pellegrini cantavano mentre in famiglia o in carovana si dirigevano verso la casa del Signore. Questi pellegrinaggi spesso venivano fatti nei periodi in cui si celebravano feste sontuose, ad esempio nel Nuovo Testamento per la Pasqua e la Pentecoste. Leggendo il salmo sembra di sentire le voci dei pellegrini che si incoraggiano reciprocamente con propositi di fede e di speranza.
Il canto sembra che veniva fatto alternato e a due voci, come un dialogo che metteva in risalto l’opera di protezione del Signore (Jahweh) nei confronti del Suo popolo in ogni necessità della loro vita. Il pellegrino si pone una domanda, guardando le alture che lo circondano: "Da dove mi verrà l’aiuto ?". Il pellegrino può rivolgersi a tutte le realtà, a tutte le persone, ma l’aiuto vero, decisivo, salvifico viene solo dal Signore. La via del pellegrinaggio (il pellegrinaggio della nostra vita cristiana) allora come oggi non sempre è priva di pericoli o difficoltà, ecco quindi il bisogno di rendersi conto della necessità di aiuto.
“Il mio aiuto viene dal Signore che ha fatto cieli e terra”. La risposta è unica, il Signore che ha fatto cielo e terra, non un essere umano, non un qualsiasi dio pagano, ma il Signore, il creatore di tutte le cose (Ebrei 11: 1-3). Ci troviamo davanti alla confessione di fede di un credente che si fida di un Dio creatore, si abbandona a Lui, sa di poter contare sulla presenza del Dio che protegge Israele, che ne è il custode, l’aiuto, la sentinella che non si addormenta e non si distrae. Durante il viaggio, il vacillare, lo scivolare, il cadere è facile, il percorso della vita a volte è difficoltoso e impervio. Ma il pellegrino o il credente percorre sicuro la sua strada perché sa che chi veglia su di lui è sempre costantemente presente. La vigilanza di Dio sul suo popolo e su di noi è costante e non conosce sosta.
Contributo di Antonio Tuccillo

venerdì 25 marzo 2011

Commento e versetto del giorno

"Come potrà il giovane render pura la sua via? Badando a essa mediante la tua parola. Ti ho cercato con tutto il mio cuore;non lasciare che mi allontani dai tuoi comandamenti. Ho conservato la tua parola nel mio cuore per non peccare contro di te. Tu sei benedetto, o SIGNORE; insegnami i tuoi statuti..............Io mediterò sui tuoi precetti e considererò i tuoi sentieri. Mi diletterò nei tuoi statuti e non dimenticherò la tua parola"
Salmo 119:9-16.
Caro amico/a ti pongo una domanda:
Questo è il tuo stile di vita davanti al Signore?
Scrivimi se condividi o meno questi pensieri.....sarò lieto di risponderti.
Un saluto da Antonio

giovedì 24 marzo 2011

Commento e versetto del giorno

“Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.Giovanni 14: 6
III^PARTE
Io sono la vita.
Il Signore non solo è venuto per indicarci una via, una verità e un metodo di vita, ma ci dichiara che Lui stesso è la via,la verità e la vita.
La terza affermazione: Io sono la vita.
Gli uomini cercano di vivere una vita piena, con ogni sforzo ma l’unico che ci può dare una vita esuberante, rigenerata, nuova e eterna è solo Gesù. Lui e colui che ci insegna, che ci consola, che ci da pace e speranza per il futuro. Come credenti conosciamo la gravità del peccato nella vita dell’uomo e solo in Gesù troviamo salvezza e una vita eterna.
In Giovanni 6: 47 è scritto:“In verità, in verità vi dico: chi crede in me ha vita eterna”.
In Giovanni 11: 25 – 26 è scritto:“Gesù le disse: Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà”. Se uno è alla ricerca della via, della verità e della vita può trovare tutto unicamente in Gesù. L’unica pietra angolare su cui siamo fondati ed edificati è e resta solo Il Signore Gesù e nessun altro.
In Efesini 2: 19 - 20 sta scritto:“Così dunque non siete più né stranieri né ospiti; ma siete concittadini dei santi e membri della famiglia di Dio. Siete stati edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, essendo Cristo Gesù stesso la pietra angolare”.
Una domanda: qual'è la tua via, la tua verità, la tua vita? Se hai dei pensieri in proposito ti invito a scrivermi. Che il Signore ti benedica.
Contributo di Antonio Tuccillo

mercoledì 23 marzo 2011

Commento e versetto del giorno

“Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me". Giovanni 14 :6
II^PARTE
Io sono la verità.
Il Signore non solo è venuto per indicarci una via, una verità e un metodo di vita, ma ci dichiara che Lui stesso è la via, la verità e la vita.
Seconda affermazione: Io sono la verità.
Gli uomini proclamano molte verità; le quali mutano continuamente e vengono sostituite da altre verità. Nel campo religioso, per l’ambizione umana, si formulano delle verità e si impongono agli altri. Ma solo Gesù è "la verità" che è sempre la stessa ieri, oggi e domani.Paolo ai Romani invita a non mutare le verità di Dio Romani 1: 25 “essi, che hanno mutato la verità di Dio in menzogna e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno. Amen.”
Come credenti siamo chiamati ad essere fedeli alla verità che ci ha fatti liberi, cioè Gesù Cristo e i suoi insegnamenti, e non presentare delle verità formulate secondo i tempi o le circostanze.
Se uno è alla ricerca di una via , una verità e una vita la può trovare unicamente in Gesù.
Contributo di Antonio Tuccillo

martedì 22 marzo 2011

Commento e versetto del giorno

“Gesù gli disse: Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Giovanni 14: 6
1^ parte -
Io sono la via. Il Signore non solo è venuto per indicarci una via, una verità e un metodo di vita, ma ci dichiara che Lui stesso è la via,la verità e la vita. Prima affermazione è : Io sono la via.
Per giungere a Dio gli uomini percorrono diverse vie tra cui:
***La via della propria giustizia e della propria rettitudine.
(Impegno, fatica e sforzi personali a una vita di correttezza e solidarietà, ma ogni azione umana non riesce a colmare il bisogno che vi è nel cuore dell’uomo)
***La via delle sofferenze e delle privazioni. (Afflizione del corpo, digiuni e astinenze, pellegrinaggi non colmano il vuoto ma vanno oltre agli insegnamenti di Gesù)
***La via dell’altrui giustizia e santità. (La ricerca di un tramite un mediatore per ricevere la salvezza o il favore di Dio e si rivolgono a uomini che sono stati in vita considerati giusti e santi; cosi da elevare e adorare la creatura al posto del creatore)
Quando Gesù afferma di essere la "via", dichiara di essere l’unica via per accedere al Padre; entriamo in cielo mediante l’espiazione compiuta da Cristo o non vi entriamo affatto.
Nell'Evangelo di Giovanni al 14: 6, lo stesso afferma: “nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”.
Paolo afferma a Timoteo che nessuno può metterci in comunicazione con il Padre se non Gesù. “Infatti c'è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo”.1°Timoteo 2: 5
Se uno è alla ricerca di una via , una verità e una vita la può trovare unicamente in Gesù. Per chi già crede in Gesù deve continuare a confidare in Gesù senza svolgere il suo sguardo né a destra né a sinistra, senza cercare altre vie, altre verità o altre realtà di vita che possono solo illuderci.
Contributo di Antonio Tuccillo

lunedì 21 marzo 2011

Commento e versetto del giorno

Nel principio Dio creò i cieli e la terra.
"Genesi 1:1
Primo libro; primo capitolo; primo versetto;.... primo passo di fede da compiere verso la verità: CREDERE IN DIO CREATORE.
Contributo di Placentino Daniele / Fano

domenica 20 marzo 2011

Commento e versetto del giorno

"Ora ognuno esamini se stesso” 1° Corinzi 11: 28
Esaminarsi
Mi sono chiesto in che senso? Ho preso un semplice vocabolario della lingua italiana e sono andato a leggere il termine:Esaminare = sottoporre a esame, interrogare, osservare.
Non soddisfatto sono andato a leggere il termine:Esame = considerazione attenta di una cosa, di un fatto, di una persona.
Ho anche notato che nella Bibbia non è l’unico versetto che ci chiede di esaminarci 2° Corinzi 13 : 5. "Esaminate voi stessi per vedere se siete nella fede; provate voi stessi.Sembra che il Signore voglia da ognuno di noi che continuamente ci esaminiamo, ci interroghiamo, ci osserviamo e facciamo una attenta considerazione di noi stessi".
Allora mi sono chiesto quale è il metro di misura per questa attenta valutazione di noi stessi?
Poi leggendo il Salmo 139 : 1 a 6 credo che se Dio ci investiga, ci valuta e ci esamina in questa maniera, il metodo giusto è quello di fare con noi lo stesso. Quindi quando ci apprestiamo a esaminare noi stessi valutiamo tutto ciò che ci riguarda e la conoscenza di noi stessi; i nostri pensieri sia se stiamo lavorando o riposando; come stiamo conducendoci nella famiglia, nella società, nella chiesa e in ogni cosa che facciamo; valutiamo bene ciò che abbiamo detto e ciò che stiamo per dire; perché Dio ci conosce perfettamente e ci ha già esaminati.
E se troviamo qualcosa che non va ricordiamoci di ritornare all’Eterno come ci viene ricordato in Lamentazioni 3 : 40 “Esaminiamo le nostre vie, scrutiamole e ritorniamo all’Eterno”.
Contributo di Antonio Tuccillo

sabato 19 marzo 2011

Commento e versetto del giorno

"L'Eterno, che è buono, perdoni a chiunque ha disposto il proprio cuore alla ricerca di Dio". 2^Cronache 30:19
Non esiste peccato troppo grande che Dio non possa perdonare; esistono solo persone troppo orgogliose per accettare di sottomettersi a Dio.
Contributo di Placentino Daniele / Fano

venerdì 18 marzo 2011

Commento e versetto del giorno

C'è qualcuno che abbia paura e senta venirgli meno il cuore? Vada torni a casa sua, onde il cuore dei suoi fratelli non abbia ad avvilirsi come il suo.
"Deuteronomio 20:8b
Questa è una delle disposizioni che Dio diede al popolo d'Israele prima che questi si impegnassero a combattere le battaglie dell'Eterno.
La paura, che pessima e contagiosa compagna. Combattere, è vero, fa paura, e non è sicuramente mai stato nell'indice dei desideri di nessun uomo; come credo che nello stesso indice, non sia mai apparsa nemmeno un'altra cosa che fa molto paura: l'essere sopraffatto.
A volte però, bisogna, nostro malgrado, scegliere tra l'essere sopraffatti o il combattere; e allora ? L'equazione è molto semplice:chi avrà paura di combattere, scapperà e sarà sopraffatto;chi, invece avrà piu paura di essere sopraffatto, resisterà combattendo;e se la battaglia sara per la causa di Dio, allora può stare certo che LA BATTAGLIA sarà VINTA.
C'è qualcuno che vuole rinunciare a combattere, e desidera tornare a casa, in attesa di essere sopraffatto dalla stessa paura che l'ha fatto fuggire?
Contributo di Placentino Daniele / Fano

giovedì 17 marzo 2011

Commento e versetto del giorno

“Come il Padre mi ha amato, così anch'io ho amato voi; dimorate nel mio amore.”Giovanni 15: 9
Amore.
Ho digitato il termine amore su un motore di ricerca della bibbia, mi sono usciti 184 versetti che trattano di quest’argomento.Da sempre si afferma che l’amore è il tema centrale della bibbia; Dio padre ama, Dio figlio ci ama, noi che crediamo dobbiamo restare in quest’amore.Inutile affermare che l’amore di Dio è infinito, Gesù sentiva quest’amore nei suoi confronti, un amore che ha spinto Dio padre ha sacrificare il suo unigenito figlio per tutti noi.
L’amore del Dio figlio è per ognuno di noi, un amore tale che lo ha spinto a sacrificarsi sulla croce e morire per i nostri peccati, per poterci salvare da questo malvagio secolo e per l’eternità.
Tutti coloro che hanno creduto sono invitati da Gesù ha restare in questo amore, Gesù utilizza qui il termine dimorare, star fermi in un luogo e abitarvi, l’invito del Signore è di non considerare l’amore un qualcosa di secondario nella nostra vita, ma una realtà che ci deve accompagnare ogni giorno prendendo esempio dal Padre e dal Figlio, l’apostolo Paolo, nella nota lettera ai Corinzi, dice che l’amore è la via per eccellenza, e che ogni cosa che si fa senza amore ha solo un effetto esteriore ma dentro è vuoto.
Chiediamo in preghiera al Signore di aiutarci a camminare ogni giorno nella via che lui ci ha già indicato: l’amore per Lui, per noi e per il nostro prossimo.
Contributo di Antonio Tuccillo

mercoledì 16 marzo 2011

Commento e versetto del giorno

"Dove mancano i buoi è vuoto il granaio, ma l'abbondanza della raccolta sta nella forza del bove"
Proverbi 14:4
A proposito dell'evangelizzazione del mondo: non c'è tanto bisogno di comandanti, quanto di operai.
Se non c'è chi lavora c'è poco da dirigere ed organizzare.

Contributo di Placentino Daniele / Fano

martedì 15 marzo 2011

Commento e versetto del giorno

"Rimasero seduti per terra, presso di lui, sette giorni e sette notti; e nessuno di loro disse verbo, perchè vedevano che il suo dolore era molto grande."
Giobbe 2:13

Così gli amici di Giobbe accolsero e condivisero la sua tragedia; zero parole, molta presenza.
Ci sono momenti in cui bisogna essere presenti vicino a chi soffre ma lasciare la parola al silenzio.

Contributo di Placentino Daniele / Fano

lunedì 14 marzo 2011

Commento e versetto del giorno

Ma egli rispose: Sta scritto: "Non di pane soltanto vivrà l'uomo, ma di ogni parola che proviene dalla bocca di Dio".
Matteo 4: 4.
Non di solo pane

Vi è nella società che ci circonda una grande apprensione; i telegiornali ci inviano messaggi dicendo:“ci sono più poveri”, “le mini pensioni non bastano” o “molti non arrivano a fine mese con la pensione”.
Sicuramente tutto ciò è una preoccupazione reale; speriamo che le cose migliorino.
Il Signor Gesù stava digiunando quando Satana lo tenta, e nonostante la fame (reale) gli risponde “non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che procede dalla bocca di Dio”.
Nonostante i tanti problemi reali della nostra società, Gesù dice che abbiamo un altro bisogno che è il "cibarci della parola di Dio". Gesù ci consola, ci educa, ci guida nella conoscenza di Dio; Gesù è visto anche come una lampada che guida il cammino e le scelte dell’uomo.
La società giustamente si preoccupa dei problemi sociali, ma è anche giusto che ognuno di noi si occupi non solo di migliorare il livello di vita reale, ma anche di cibare la parte spirituale del nostro corpo, la bibbia come parola di Dio è perfetta per questo scopo.
Dio disse a Giosuè di meditare giorno e notte il suo libro, che gli sarebbe servito anche per tutte le cose della vita.
Contributo di Antonio Tuccillo

domenica 13 marzo 2011

Commento e versetto del giorno

"Benedetto sia l'Eterno la mia rocca, che ammaestra le mie mani alla pugna e le mie dita alla battaglia"
Salmo: 144-1
lo so...tutti preferiremmo non avere battaglie da combattere; però è meglio vincere battaglie che non averne, perché solo morti non combattono più.
Le battaglie poi portano un bottino e arricchiscono; ma a questo punto la cosa più importante non è essere scampati dalla lotta ma essere ben addestrati a vincere.

In questo abbiamo un maestro che la sa lunga su come vincere.
Contributo di Placentino Daniele / Fano

sabato 12 marzo 2011

Commento e versetto del giorno

"Poi noi, viventi, che saremo rimasti, verremo insieme con loro rapiti sulle nuvole, a incontrare il Signore nell'aria; e così saremo sempre col Signore. Consolatevi dunque gli uni gli altri con queste parole".
1^ Tessalonicesi 4:17-18
Consola il ricordare "nel mezzo del combattimento di nostra fede" che un'alba gloriosa ci attende alla fine della notte.
Contributo di Placentino Daniele / Fano

venerdì 11 marzo 2011

Commento e versetto del giorno

ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all’estremità della terra”. Atti 1:8
Mandato

Ognuno che crede all’annuncio della parola di Dio riceve lo Spirito Santo, che lo rigenera facendolo diventare una nuova creatura e attraverso la presenza dello Spirito di Dio nella nostra vita possiamo annunciare la sua parola, come Gesù ci ha ordinato prima di salire in cielo, questo è il compito al quale tutta la chiesa è chiamata, e ognuno di noi, non importa l’età, la conoscenza che abbiamo o la posizione sociale, tutti siamo chiamati a testimoniare della nostra fede in Cristo, in una maniera individuale e collettiva.
Esistono tanti modi per farlo, tutti buoni e discutibili, buoni perché qualsiasi maniera è buona per annunciare l’evangelo per la salvezza del mondo. Discutibili perché un sistema forse a livello personale non piace e generalmente quello che non piace viene automaticamente dichiarato non biblico.
L’unica cosa veramente non biblica, ripeto veramente non biblica, è non annunciare la parola del Signore, non predicare la parola di Dio è veramente non biblico ed è disubbidire al mandato che il Signore ci ha affidato, è necessario ed urgente. Credo che ognuno di noi sia meglio che si esaminani e di conseguenza studiare come ubbidire al mandato che Gesù gli ha affidato, per non essere trovati mancanti al suo ritorno.
Contributo di Antonio Tuccillo

giovedì 10 marzo 2011

Commento e versetto del giorno

"La potenza appartiene a Dio"
Salmo 62:11
SOLO LUI PUO' FARE!
Quindi solo chi confida in Lui.....può ricevere.

Contributo di Placentini Daniele / Fano

mercoledì 9 marzo 2011

Commento e versetto del giorno

“Infatti non ho nessuno di animo pari al suo che abbia sinceramente a cuore quel che vi concerne”.
Filippesi 2: 20


Guardarsi allo specchio

Riflettevo ultimamente intorno alla epistola di Paolo ai Filippesi e come Paolo presenti Timoteo alla chiesa di Filippi che lo conosceva già.
Nonostante conoscessero già le virtù che erano in Timoteo, il suo attaccamento a Paolo, come insieme all’apostolo si fosse consacrato al servizio del vangelo di Dio, Paolo ritiene necessario lodare alcune caratteristiche con cui Timoteo svolgeva questo servizio per il Signore Gesù.
Paolo dichiara: Poiché non ho alcuno che abbia come lui i miei sentimenti e che più sinceramente si prenda cura degli interessi vostri.
Timoteo aveva gli stessi sentimenti di Paolo, svolgeva il suo ministerio con sincerità e si prendeva cura di servire agli altri, così mi sono chiesto: con quali caratteristiche i cristiani oggi vivono la loro consacrazione davanti al Signore? E come io sto vivendo la mia consacrazione e la mia vita davanti al Signore Gesù?
Paolo poco prima aveva detto che nei credenti vi doveva essere un unico amore, un unico sentire, un unico parlare e che bisogna servire gli altri con la stessa umiltà di Cristo Gesù, e in questa lode a Timoteo sembra che Paolo lo indichi come un esempio di servizio utile al Signore.
Che i sentimenti, la sincerità e l’abnegazione di Timoteo verso il prossimo possano essere uno specchio con cui confrontare il nostro servizio al Signore che si è dato per tutti noi.
Contributo di Antonio Tuccillo

martedì 8 marzo 2011

Commento e versetto del giorno

Genesi 24: 63 “Isacco era uscito, sul far della sera, per meditare nella campagna; e, alzando gli occhi, guardò, e vide venire dei cammelli.........”.

Riflettere e mettersi in discussione

La società che ci circonda ci spinge a fare tutte le cose sempre in fretta, così da impedirci di riflettere, di considerare la nostra vita e dove stiamo andando.
Isacco la sera usciva per i campi a meditare, ecco un esempio da imitare; scegliamo un momento nella nostra giornata per fermarci e riflettere insieme al Signore, per fare un bilancio della nostra vita insieme a Lui.
Talmente siamo affaccendati che molti valori nella nostra vita rischiano di perdere il loro significato iniziale, rischiamo di cadere nelle abitudini o nelle tradizioni, oppure Voglio raccontarvi una visione descritta nel libro di Roy Hession “la via del calvario”, così che anche noi possiamo riflettere non solo su questa parte della nostra vita ma su ogni istante della nostra vita davanti al Signore Gesù Cristo.
“Un credente africano, un uomo di Dio, raccontò in un’assemblea di chiesa che un giorno, mentre stava salendo la collina per recarsi alla riunione, udì dietro di sé dei passi. Si voltò e vide un uomo che saliva portando sulle spalle un carico pesante. Provando per lui una profonda pena, gli rivolse la parola. Poi notò che le sue mani erano forate, e capì che era Gesù.
Signore, gli chiese: stai portando i peccati del mondo su per la collina?
No, rispose Gesù: non sto portando i peccati del mondo, ma i tuoi”.
Il credente africano capì e rivalutò il suo comportamento davanti al Signore che possa essere un esempio per tutti noi, cerchiamo sempre di riflettere col Signore del significato che diamo alla nostra vita.
Contributo di Antonio Tuccillo

lunedì 7 marzo 2011

Commento e versetto del giorno

"Non dire: renderò il male; spera nell'Eterno, ed egli ti salverà."
Proverbi 20:22
Quante volte ci siamo espressi con queste parole:" Gli renderò il mare che mi ha reso" oppure "La pagherà" etc ecc.
NESSUNA VENDETTA!
Solo fiducia nel giusto e vigile giudice.
Contributo di Placentino Daniele / Fano

domenica 6 marzo 2011

Commento e versetto del giorno

"L'amore è forte come la morte"
Cantico de Cantici 8:6
Come di fronte alla morte anche di fronte all'amore, l'uomo, non può opporre alcuna resistenza.
Ah! se tutti si soffermassero a considerare l'amore di Dio; non potrebbero opporre alcuna resistenza alla sua dolce forza.

Contributo di Placentino Daniele / Fano

sabato 5 marzo 2011

Commento e versetto del giorno

“Tu ungi il mio capo con olio; la mia coppa trabocca”.
Salmo 23: 5


Coppa traboccante.

L’espressione “la mia coppa trabocca” ci da l’immagine di una coppa traboccante delle benedizioni di Dio.
Questa affermazione la fa Davide, re d’Israele. Se guardiamo la sua vita, possiamo notare che era un uomo di fede (il duello con Golia e tantissimi atteggiamenti durante la sua vita lo dimostrano), ma un uomo anche soggetto alle tentazioni (si è macchiato del sangue innocente per coprire un atto di adulterio da lui commesso), quando però Davide si rendeva conto di aver sbagliato (peccato), era sempre pronto a umiliarsi e chiedere perdono a Dio e riceveva le benedizioni da questo modo di essere, così da poter dire “la mia coppa trabocca”.
Tutti noi, come Davide, abbiamo fede e siamo sottoposti alle tentazioni, commettiamo degli errori e scivoliamo nel cammino di fede (cioè commettiamo peccato), ma non sempre torniamo al Signore; questo molte volte è a causa del nostro orgoglio o della superficialità con cui consideriamo alcuni errori non attribuendogli il giusto peso.
Chiediamo al Signore di sensibilizzare i nostri cuori, di farci vedere anche quegli errori minimi che per anni abbiamo trascurato, che hanno fatto diventare dura una parte del nostro cuore (come centro dei nostri sentimenti).
Forse ci renderemo conto che dobbiamo chiedere perdono molte volte, non importa, perché così ci umilieremo davanti al Signore; Lui ci rialzerà, ci benedirà e potremo dire come Davide “la mia coppa trabocca”.
Contributo di Antonio Tuccillo

venerdì 4 marzo 2011

Commento e versetto del giorno

"....Parla poiché il tuo servo ascolta"
1^ Samuele 3:10
Solo quando Samuele capì, e rivolse al Signore queste parole, ottenne la grazia di ascoltare cosa Dio aveva in programma per lui.
Oggi nulla è cambiato; solo i servi di Dio che vogliono ascoltare otterranno risposte.

Contributo di Placentino Daniele / Fano

giovedì 3 marzo 2011

Commento e versetto del giorno

“Rimetti la tua sorte nel Signore; confidati in Lui ed Egli opererà”.
Salmo 37: 5

Dodici anni fa, precisamente negli ultimi mesi del 1999, all’avvicinarsi della fine dell’anno c’era grande attenzione nel mondo intero.
Forse perché con il nuovo anno si apriva un nuovo millennio pieno d’incognite, c'era chi indicava catastrofi finali, chi un’era migliore con scoperte eccezionali per l’umanità intera.
Anche la pubblicità, ovviamente, diede molto risalto all’avvenimento offrendo viaggi, su aerei super veloci, per poter festeggiare in più luoghi il capodanno o prenotarsi per alcune isole dove l’alba del 2000 si poteva vedere per primi, ecc.
Forse si dava tanta importanza all’anno 2000 perché era l’anno del giubileo, tanto atteso dai fedeli di una delle grandi religioni del mondo.
Fummo inondati di opuscoli pro e contro il Giubileo, sul vero o falso, sul biblico o non biblico. Nel mondo del web, intanto, dilagava a macchia d'olio una parola il "millennium bug"; dove computer di tutto il mondo capitolavano andando letteralmente in tilt, etc ecc.
Sembrava che tutto dovesse accadere alla fine di quel mese di Dicembre, a tal punto che la rituale festa natalizia (che dovrebbe ricordare al mondo che circa 2000 anni fa nasceva il Salvatore del mondo), pian piano è passata in secondo piano.
Ora da un po di tempo naviga nella mente degli uomini la teoria del 2012, che secondo il calendario Maya, avverrà la fine. Fine venduta prima al mondo come la fine di tutto per poi invece dire che si tratta della fine di un'era per passare in un'altra; insomma ogni tanto un vero bombardamento di notizie senza capo nè coda,
Ma cosa pensarono i credenti alla fine di quell’anno e cosa penseranno e si riprometteranno alla fine di quest’anno?
Se il Signore tornerà a prenderci, sarà un anno eccezionale perché andremo a vivere per sempre con Lui, se non tornerà, sarà un altro anno da vivere in attesa del suo ritorno. Potremo valutare ciò che siamo riusciti a realizzare e impegnarci a migliorare la nostra consacrazione durante il nuovo anno, valutando e dando un giusto peso agli impegni che abbiamo preso e che prenderemo nei confronti del Signore, della chiesa, della famiglia e nei riguardi della società in cui viviamo.
Preghiamo il Signore di non farci influenzare dalle situazioni che ci vengono proposte è da tutto ciò che ci circonda, ma che in ogni momento ci dia la capacità di dare o ogni cosa il giusto valore
.
Si ringrazia per il contributo Antonio Tuccillo.

mercoledì 2 marzo 2011

Commento e versetto del giorno

"Io amo l'Eterno perch'egli ha udito la mia voce e le mie supplicazioni.
Poiché egli ha inclinato verso me il suo orecchio, io lo invocherò per tutto il corso dei miei giorni."
Salmo 116: 1-2
Chi sperimenta l'amore di Dio non vuole più rinunciare a Lui.
Contributo d Placentino Daniele / Fano

martedì 1 marzo 2011

Commento e versetto del giorno

"Portate i pesi gli uni degli altri, e così adempirete la legge di Dio"
Galati 6:2
A questo punto cosa fate?
Cercate qualcuno che evangelicamente porti il vostro peso ?

Rileggete più attentamente il versetto.
Cercate qualcuno che ha un peso e vi offrite di portalo con lui ? Questo è amore.
Contributo di Placentino Daniele / Fano

Versetto del giorno

Versetto del giorno