lunedì 6 gennaio 2014

Buongiorno amici della rete.
Come avete trascorse le feste? Spero bene.
Come al solito ci sono stati i vari reportage provenienti dal mondo circa i fuochi d'artificio; un vero piacere per i nostri occhi.
E come si dice in giro è stato dato un calcio all'anno 2013, ormai vecchio e carico, per far posto ad un nuovo e ben augurante  anno; il 2014 appunto.
 
Nell'animo di ogni persona vi era un solo pensiero, cioè quello che tutte le cose cattive del 2013 andassero lontano per lasciare spazio al nuovo anno con una segreta speranza che il prossimo sia migliore.
Resta solo un mero augurio che il nuovo anno  sia diverso e migliore ma in realtà sappiamo tutti nel profondo del cuore che è solo un giorno che segue un altro.
I debiti restano, le liti restano, il lavoro che si spera sempre che resti, la moglie, i figli, l'affitto ecc ecc.
Insomma le vicissitudini o le ansie restano; eccome se restano.
Personalmente ho trascorso la fine dell'anno nella comunità evangelica di Vigevano in via Casale 5, unitamente ai miei fratelli e sorelle in Cristo. Anche se ognuno di noi ha le sue situazioni personali come ogni altra persona, oltre ai consueti giochi ed aver condiviso del cibo assieme, abbiamo anche goduto  un momento di riflessione biblica.
Il passo biblico su cui si è argomentato  è quello che troviamo scritto nell'evangelo di Luca 12/42-48- (lascio a te leggere il brano per intero) ed il passo che è stato usato per la riflessione è quello che dice: "Beato quel servo che il padrone, al suo arrivo, troverà intento a far cosi......"
 
Il passo in questione parla ai credenti (servi) che devono attendere l'arrivo del padrone (Gesù) in un momento in un'ora ignota, pertanto le caratteristiche che il buon servitore deve avere sono racchiuse in pochi punti che sono:
essere perseveranti, far fruttare gli interessi del suo padrone, impegnato a seguire le istruzioni ricevute, rappresentare degnamente il padrone, essere avveduti, essere ottimi amministratori e soprattutto che come servi dobbiamo rendere conto al padrone.
 
Cari amici non è che chi crede in Gesù Cristo  diventi un moderno schiavo del terzo millennio; anzi si acquisisce la capacità spirituale di "servire" Gesù con piena coscienza e capacità avendo in qualunque momento gli atteggiamenti descritti sopra.
 
Ovviamente chi accetta Gesù si impegna seguire le sue orme ma talvolta si attraversano momenti di debolezza e sviare diventa una possibilità concreta.
Immagina di essere un dipendente di una ditta e che il tuo datore di lavoro ti affidi un compito particolare perché crede nelle tue capacità e desidera che durante la sua assenza l'azienda sia stata affidata in buone mani.
Ed invece  come il datore di lavoro va via, tu incominci a fare il fannullone e sperperi i beni affidati. Cosa direbbe il tuo datore al suo ritorno?
Il cammino del credente consiste proprio nell'essere fedele sia in sua presenza sia senza.
Il momento che abbiamo considerato l'ultimo dell'anno è stato motivo di riflessione per ogni credente che era presente.
Ovviamente ognuno di noi si è posto la domanda se  è in linea con quello che il Signore chiede, ed ognuno di noi si è certamente  ripromesso davanti a Lui di essere più fedele.
Questo è stato il motivo dominante della serata...............il tuo invece? 
 
Buona giornata da Antonio
 
 
 
 





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