martedì 30 dicembre 2008

Commento e versetto del giorno

"O Eterno......al mattino ti offrirò la mia preghiera e aspetterò"
Salmo 5:3
Molte volte il nostro rapporto con Dio riflette tutti i mali che la società moderna ci ha generosamente regalato. Uno di questi mali, che collocherei sicuramente tra i più gravi, è rappresentato dalla incapacità, a volte davvero patologica, di aspettare.
La frenesia dalla quale l'uomo si è fatto rapire, lo costringe a fare tutto.....subito; a volere tutto... ...subito; a pretendere dagli altri qualunque cosa.....subito; anche nelle situazioni più intricate e delicate l'uomo non è disposto a riflettere ed aspettare ma vuole raggiungere.....subito la soluzione.
Molte volte, purtroppo, l'uomo cerca di imporre anche a Dio i suoi ritmi frenetici, e cosi, la preghiera da essere una richiesta di grazia rivolta molto umilmente a Colui dal quale l'uomo non avanza niente, anzi....; diventa la pretesa di grazia, non solo nei modi ma anche nei tempi, rivolta a Colui che evidentemente si ritiene essere "il genio della lampada" che è lì, pronto e servile, per soddisfare ogni desiderio. Una tale preghiera ahimè non riceverà nessuna risposta, anzi, una risposta la riceverà.....il silenzio...che in questo caso avrà molte cose da dire.
Davanti al Signore, dimentichiamo l'arrogante frenesia della vita quotidiana (che sarebbe cosa buona e giusta dimenticarsela per sempre) ed impariamo ad aspettare i Suoi tempi;
perché solo chi aspetta vede le risposte di Dio.
"Ho pazientemente aspettato l'Eterno.....ed Egli ha ascoltato il mio grido"
Salmo 40:1

Contributo di Placentini Daniele / Fano

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Versetto del giorno

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