sabato 19 novembre 2011

commento settimanale

“Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo”.
Galati 5: 22




Il frutto che si vede






Sarà capitato ad ognuno di noi di passare per un campo dove sono in bella mostra alberi di diverse specie al tempo del loro frutto. Abbiamo certamente ammirato un albero di mele e il suo frutto, un albero di pere, di pesche, albicocche, di ciliegie etc ecc. I frutti sono veramente belli anche per quelle piante che noi chiamiamo "selvatiche" che hanno dei frutti che noi apprezziamo.


La natura procede così come il Signore li ha creati nel loro ciclo vitale.

Un melo non può dall'oggi al domani fare delle pere.


L'uomo invece è differente dal regno vegetale ed anche differente dal mondo animale proprio per la prerogativa di "scelta " che può fare in ogni situazione. Anche se certi studiosi ci vogliono accostare alle scimmie, francamente non mi sento di condividere tale teoria. L'animale è governato dall'istinto. L'uomo ha in più la coscienza delle proprie azioni.


Un gatto si sentirà mai colpevole di aver ucciso un topo? Un leone se stronca la vita ad una gazzella? NO! Siamo noi che li "umanizziamo" al punto che diciamo "gli manca solo la parola".

Un animale non ha bisogno del sacrificio di Gesù e/ o comprendere il piano di salvezza; dirò di più: la natura intera "geme" per la colpa dell'uomo.


Dio ha messo l'uomo al centro del suo progetto e al di sopra dei regni "animale", "minerale" e "vegetale".


L'uomo nella sua vita compie delle scelte e talvolta vanno nella direzione che Dio gradisce, nel senso che si accetta il suo figliuolo Gesù. Da quel momento diventiamo seguaci di Cristo percui cristiani.


Ma torniamo a noi......a quella persona che accetta Cristo.

I cristiani hanno delle responsabilità ; non si può essere cristiani solo con le parole, ma essere credenti e seguaci di Gesù deve essere visibile a tutti coloro che ci circondano, non solo nella comunità dei credenti ma anche a quelli che non vi appartengono, come familiari, vicini, colleghi di lavoro, amici ecc., tutti devono poter vedere che la nostra vita è cambiata sul serio.


Colui che crede in Gesù, diviene un cristiano, riceve il frutto dello Spirito Santo, non in teoria ma praticamente, e se lo lascia agire questo frutto sarà manifesto, come un bel frutto che cresce su un albero o su una pianta, esso si può vedere e ammirare, così deve essere il frutto di Dio nella vita del credente, visibile agli occhi di tutti.




Essere cristiani vuol dire agire con amore, essere persone gioiose, vivere in pace, portare pazienza, comportarsi con benevolenza, usare la bontà, essere fedeli, vivere in mansuetudine ed essere in grado di autocontrollo, non ogni tanto ma sempre, non in un solo aspetto ma in tutti gli aspetti, non è facile per questo bisogna impegnarsi e lasciare che Dio agisca ogni giorno in noi attraverso l’opera rigeneratrice dello Spirito Santo.


L'esempio degli alberi da frutta è un monito per i credenti che, ripieni dallo Spirito, mostrino i "frutti" della testimonianza in Cristo.


Buona settimana da Antonio.

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