venerdì 22 febbraio 2013


Credente (?)

C’è un passo nella scrittura in Luca 6/35 che pare essere in contrasto con la vita che viviamo…”……..poichè Egli è benigno verso gli ingrati e i malvagi”.

Letto cosi, senza approfondirne il significato, sembra quasi avvallare, premiare, giustificare chi si comporta in modo malvagio ed assume un atteggiamento manifestamente ingrato.

Ma cos’è l’ingratitudine se non….l’irriconoscenza di un beneficio ricevuto?

                                                       Qualcuno ha scritto:
L'ingratitudine è la mano sinistra dell'egoismo, perché la destra è l'avidità

Quanta ingratitudine ha dovuto sopportare Gesù, Lui che era venuto in completa ubbidienza al Padre per offrire se stesso sulla croce.

Quanta ingratitudine Gesù ha dovuto subìre durante il suo ministerio; Lui che parlava, predicava, dispensava miracoli, guarigioni verso il suo popolo…………per poi sentire il suo popolo urlare a gran voce…”crocifiggilo, crocifiggilo”.

L’ingratitudine non è sparita ma è ancora ben presente e radicata nella vita di ognuno e con vero dispiacere devo ammettere che è presente anche nella vita dei credenti.

Prima di inoltrarmi in una riflessione riguardo a questo aggiungo che non intendo offendere nessuno e che non vi è alcun riferimento a persone specifiche.

Tanti possono frequentare una chiesa (magari per comodità o nascondersi tra la folla di credenti), pregare (?), leggere la Bibbia e conoscere la teologia (?)… ma questo può ancora non fare di noi dei cristiani veri.

Si può andare decorosamente vestiti, avere un buon matrimonio, una buona famiglia e un lavoro onesto e questo ancora potrebbe non fare di noi dei cristiani veri.

Si può persino parlare in lingue e profetizzare e compiere miracoli, dice l’apostolo Paolo, e ancora non essere nulla (I Cor. 13).

Da che cosa dunque riconosceremo dei veri cristiani, anche mai visti?

I veri cristiani sanno o quantomeno dovrebbero sapere di:

1.   Perdonare le offese più gravi (Matt. 5:39, Atti 7:60)
(invece c’è chi tiene un registro delle offese e di tanto in tanto in qualche occasione ne rispolvera qualcuna ………)

2.   Sopportare l’irriconoscenza (Luca 6:35)

3.   Vincere il male con il bene (Rom. 12:21)
(molte volte si preferisce mettere in atto il famoso “occhio per occhio, dente per dente)

4.   Umiliarsi e dare la gloria al Signore (Giov. 3:30; Gal. 2:20)
(c’è sempre qualcun altro che ha colpa e ovviamente la gloria va solo a se stesso)

5.   Amare i nemici (Matt. 5:44)
(molte volte si applica il “disprezzo……………gratuito per altro)

6.   Soccorrere gli sconosciuti (Luca 10:33)
(se si sta a casa a volte è meglio)

7.   Accettare di essere derubati (Ebrei 10:34)
(anche se qui il concetto è molto più alto il credente usa la carta della denuncia alle Autorità piuttosto che……)

8.   Rallegrarsi nelle prove (Giacomo 1:2)
(siamo sempre pronti a incolpare Dio per questo perché gli “altri” meritano di più ovviamente)

9.   Rallegrarsi nelle persecuzioni (Matteo 5:11,12)
(…..qui ho difficoltà a dire qualcosa…)

10.          Dare la vita per i fratelli (I Giov. 3:16)
(a volte i “fratelli” vengono preferiti ad altri soggetti ai quali fa piacere dare la nostra “vita” ed i nostri “interessi”)

Tutte queste cose, Gesù le ha fatte prima di insegnarle a noi ma noi non ci teniamo a praticarle se non con il nostro “metro personale”.

L’ingratitudine a volte ci porta a mettere in atto il contrario dei punti sopra descritti (prova per un attimo a formularli in senso negativo magari ci riconosciamo).

L’ingratitudine ha tante facce; si palesa sia nelle grandi sia nelle piccole cose.

Quando siamo nella necessità di ottenere qualcosa ed abbiamo bisogno che qualcuno ci stenda la mano, che ci aiuti etc, assumiamo un atteggiamento bonario, esprimiamo fiducia e desideriamo ricambiare……….. ma appena riceviamo quello di cui avevamo bisogno come per magia dimentichiamo i buoni propositi e voltiamo le spalle sparendo all’orizzonte (questo sia nella vita di tutti i giorni sia come credenti nella chiesa).

                                       Siamo certi di essere dei buoni credenti?

Gesù avrebbe potuto, dinanzi all’ingratitudine, mollare tutto e lasciarci nella condizione in cui deliberatamente ci siamo messi cioè quella del peccato che ha come conseguenza la non presenza di Dio.

                                                Termino con una riflessione:

Sei sicuro di non aver tralasciato di ringraziare Gesù per come ti ha tratto fuori dal peccato donando se stesso anche per te?

Sei sicuro di non aver tralasciato un tuo fratello in Cristo che ti ha teso una mano in un momento in cui il suo aiuto poteva risolvere un tuo problema? (che poi se ci pensi bene è proprio il Signore che te l’ha posto davanti……)

Se il tuo fratello è un problema; se è così allora vuol dire che sei un bugiardo! Si un bugiardo.

non sono io a dirlo ma la scrittura quando dice:

: «Io amo Dio», ma odia suo fratello, è bugiardo; perché chi non ama suo fratello che ha visto, non può amare Dio che non ha visto. 1Giovanni 4:20

Cosa dire? Cosa pensare?

Di certo sono parole dure, che scatenano risentimenti etc ma alla fine dobbiamo prenderci in giro da soli oppure siamo chiamati ad esaminarci?

Se crediamo di essere a posto io credo che pecchiamo di egoismo, se invece diamo ascolto alla nostra coscienza allora vuol dire che lo Spirito Santo ci sta parlando.

Mi viene in mente uno slogan di qualche anno fa di un noto personaggio che nel promuovere una birra diceva:

Meditate gente, meditate.

Io mi sento di dire in tutta coscienza:

Meditiamo fratelli, meditiamo.

Auguro a tutti i lettori una buona giornata

vostro nel Signore

Antonio

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