martedì 8 febbraio 2011

Commento eversetto del giorno

“Perché è ormai ora che ci svegliamo dal sonno”.
Romani 13: 11
Risvegliamoci.

Il Signore ci esorta a stare svegli per il tempo che aspettiamo perché il suo ritorno è vicino (oggi sicuramente molto di più di quando l’apostolo Paolo scrisse questa epistola), quindi ci esorta a una maggiore fedeltà al Signore che chi dorme non può fare.
Il significato del termine sonno è: Stato fisiologico di sospensione delle attività psichiche coscienti e dell’iniziativa motoria soprattutto in rapporto alla vita di relazione.
Un credente che dorme, è un credente assente, inattivo, che non comprende ne il suo bisogno ne quello degli altri, che continua a vivere nella vita cristiana inconsciamente accontentandosi di quello che ha.
Il Signore ci vuole svegli, vigili come una sentinella, perché se ci addormentiamo non possiamo accorgerci di quello che accade, ne partecipare a cose importanti da cui possiamo beneficiare.
Quando si parla di risvegli si pensa sempre a manifestazioni spettacolari e potenti da parte di Dio, a un gran numero di conversioni, questi sono manifestazioni esteriori che se avvengono, gloria a Dio.
Ma il risveglio di cui ha bisogno il credente per camminare nelle opere della luce, è un risveglio personale, dove Dio con la sua dolce voce può ancora sussurrare al cuore del credente e condurlo nella giusta direzione.
Ma dobbiamo comprendere che il risvegliarsi deve iniziare da noi e non dal nostro vicino, solo allora saremo veramente pronti per poterci sinceramente umiliare davanti a Gesù, per poter continuare a camminare con lui nella maniera giusta.
Contributo di Antonio Tuccillo

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