mercoledì 10 marzo 2010

Commento e versetto del giorno

“Gesù rispose (a Nicodemo) dicendo: In verità io ti dico che se uno non è nato di nuovo, non può vedere il regno di Dio”.
Giovanni 3: 3
Nicodemo.
Nicodemo era un fariseo, un dottore (insegnante) della legge di Dio (l’antico testamento), un capo dei giudei (membro del Sinedrio, una sorta di parlamento politico religioso e di tribunale per i casi di eresia ai tempi di Gesù). Andò di notte a Gesù, per poter parlare con lui, per non essere visto (era uno scandalo che una persona importante come lui andasse da Gesù considerato un nemico dei farisei), chissà quante domande voleva porre, chissà quale grande tema voleva trattare con Gesù che egli stesso riconosce un Maestro venuto da Dio.
Ma Gesù con questa risposta all’elogio di Nicodemo taglia corto, va al sodo, risponde al vero problema di Nicodemo che è poi il problema di tutti gli uomini, così come siamo non è possibile entrare nel regno di Dio, non ha importanza a quale posizione sociale, culturale apparteniamo, dalla religione a cui facciamo riferimento o se ci riteniamo buoni o pensiamo di fare tutto bene, siamo dei peccatori (l’apostolo Paolo afferma nella lettera ai romani “tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio”), come peccatori è impossibile accedere alla presenza di Dio, di qui la necessità di essere delle persone nuove (nato di nuovo), trasformate non dalla nostra volontà, ma dalla potenza di Dio tramite l’operato della Spirito Santo che ci rigenera e ci trasforma in esseri nuovi che camminano in novità di vita, tutto questo può avvenire se si pone la fiducia (fede) in Gesù che è morto sulla croce per i nostri peccati.
Nicodemo va via di notte, ma riappare qualche tempo dopo alla crocifissione di Gesù, (Evangelo di Giovanni 19: 38-42) lui e Giuseppe di Arimatea un discepolo di Gesù ma occulto per paura dei giudei (farisei e sadducei), uscirono allo scoperto, lasciandosi alle spalle la paura raccolsero il corpo di Gesù e lo deposero in una tomba vuota (gli diedero onore con quest’atto, Gesù era destinato a una fossa comune come i ladroni crocifissi con lui).
Nicodemo e Giuseppe facendo così, ci fanno comprendere di aver creduto in Gesù e di essere nati di nuovo e lo mostrano a tutti.Noi che abbiamo risolto il più grande problema che ci riguarda, credendo nel sacrificio di Gesù che cancella i nostri peccati, che abbiamo lasciato Dio cambiarci e trasformarci in uomini e donne nuove che camminano nella fede seguendo i suoi insegnamenti, abbiamo il coraggio di affermarlo pubblicamente come Nicodemo e Giuseppe?Ricordiamo che se un giorno entreremo nel regno dei cieli sarà solo se siamo “nati di nuovo”.
Buona giornata da Antonio.
Contributo di Antonio Tuccillo

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